La crescita della popolazione è un problema ambientale

L'India è il paese con a numero maggiore a partire dal nascite anno. In totale, 27 milioni, ovvero circa una ogni cinque nascite che si verificano nel mondo. L'Uttar Pradesh, lo stato più popoloso dell'India con circa 200 milioni di persone, sarebbe il sesto paese più popoloso della Terra se fosse considerato una nazione. La maggior parte di queste nascite avviene nelle aree rurali: circa un centinaio di anni fa, c'erano circa 1,6 miliardi di persone sul pianeta Terra. Cento anni prima, nel 1800, la popolazione mondiale era inferiore a 1 miliardo.

Aumento della popolazione

Solo dodici anni fa si superava la cifra di 6.000 milioni di persone e, a breve, supereremo i 7.000 milioni. Il crescita demografica significa più persone da sfamare e vestire, più bisogno di acqua, istruzione, insomma più risorse. Proprio su un pianeta dove le risorse naturali sono sempre più scarse. La domanda è tutt'altro che nuova.

Alla fine del XVIII secolo, Thomas Malthus, economista e considerato uno dei primi demografi della storia, pose il problema che potevano porre i limiti naturali dello spazio e del cibo. L'essere umano dinanzi a questo dilemma potrebbe percorrere due strade: seguire il suo istinto, in modo che la popolazione cresca più dei suoi mezzi di sussistenza, oppure cedere alla paura di non poter sfamare i suoi figli e decidere, allora, di non avere loro.

Formulò, per la Gran Bretagna, quella che è nota come la "catastrofe malthusiana", che alla fine non si realizzò: pensava che entro la fine del XIX secolo la popolazione sarebbe stata di 176 milioni e il si intende per la sussistenza arriverebbero solo a 55 milioni; quindi, 121 milioni di persone morirebbero di fame.

Conclusioni.

Fortunatamente, non è stato così. Principalmente perché, dopo la rivoluzione industriale, la produzione alimentare è aumentata notevolmente nei paesi ricchi. Certo, a costo di degradare l'ambiente, perdere superficie dedicata alle foreste e utilizzare fertilizzanti chimici che danneggiano il suolo. Tuttavia, al momento e da a prospettiva globale, si sta verificando la catastrofe malthusiana.

Se la popolazione continua a crescere, raggiungerà un collasso economico e l'estinzione dell'essere umano come specie. Successivamente, nel 1972, fu prodotto un rapporto dal titolo I limiti della crescita. Si trattava di un rapporto commissionato dal Club di Roma e preparato dal MIT (Massachusetts Institute of Technology), in cui si valutavano la continua crescita della popolazione, l'impronta ecologica dei processi di produzione alimentare, l'inquinamento e altri fattori, concludendo che in un cento anni non ci sarebbero risorse per l'intera popolazione mondiale. Nel 1992 i dati del rapporto sono stati rivisti e si è concluso che il capacità carico del pianeta per sostenere l'intera popolazione.

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